Napoli, 2 agosto 2012- Riccardo Realfonzo torna in Procura per un colloquio con il pm Ida Teresi sulle assunzioni e i subappalti dell’Asìa. Dopo esser stato sentito quando ancora era uno degli uomini di punta della rivoluzione arancione, a metà marzo, l’ex assessore al Bilancio nei giorni scorsi è stato convocato nuovamente come persona informata dei fatti e per più di cinque ore ha risposto alle domande del magistrato che indaga sul filone nato dall’inchiesta su Enerambiente, la società che ha gestito dal 2005 al 2010 la raccolta rifiuti in molti quartieri di Napoli, appaltando a sua volta i lavori a cooperative finite sotto i riflettori della procura. Un’inchiesta complessa, ampia, che vede impegnato un intero pool di magistrati sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Gianni Melillo. Si parte da un gesto di vandalismo, l’incendio ai mezzi Enerambiente, avvenuto nel settembre 2010 per scavare sul rapporto che tiene legati Palazzo San Giacomo e Asìa alle coop di lavoratori impegnati sul campo della raccolta.
Insomma si scava nel passato per cercare di fare chiarezza sui filoni clientelari e assistenziali, gli sprechi, ma anche appalti assegnati senza gara pubblica, sotto l’ombrello dell’emergenza rifiuti. Oltre a Realfonzo, la cui audizione è top secret, sono già stati sentiti gli altri due ex “eccellenti” della squadra di de Magistris: Raphael Rossi, l’ex presidente di Asìa dimissionato all’inizio dell’anno dopo i contrasti sull’assunzione di una ventina di addetti dell’ex Bacino Napoli 5, poi non andata in porto. Ma anche Pino Narducci, assessore alla Legalità dimessosi per contrasti divenuti insanabili con il sindaco scaturiti, tra l’altro, anche dalla gestione del dossier assunzioni.
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL